Il Deserto Dei Tartari By Dino Buzzati

Updated: November 1, 2022 Reading Time: 3 minutes rating: 6

Overview

I bought this book after reading that Nassim Taleb used to divide people between those who had read the “Tartars' Steppe” and those who hadn’t. It is also a book that appears on “Le Monde’s 100 books of the century”.

I also wrote about this in one of my weekly emails. You should check it out!

“Il Deserto dei Tartari” was the first book I’ve read in Italian in a long time. I found it surprisingly easy to read and I think that the language also plays a role in the tone of the novel. I’m sure it wouldn’t transmit me that feeling of nostalgia if I had read it in English.

The lesson I drew from the book is one about time. It passes even if we’re not paying attention. Many times we put things off because we have more time, because we are young, because there’s always tomorrow. This is not true. We could leave life right now.

Notes and Highlights

Ciascuno ha le proprie occupazioni, ciascuno basta appena a se stesso, persino la mamma, poteva darsi, persino lei in questo momento aveva in ment altre cose, di figlioli non c’era soltanto lui, a Giovanni aveva pensato tutto il giorno, adesso toccava un po' pure anche agli altri.

[Many times we think people are thinking about us when in reality they’re minding their own business. We all need to live our life.]

Si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrá pur finire.

Sembrava ieri, eppure il tempo si era consumato lo stesso con il suo immobile ritmo, identico per tutti gli uomini, né piú lento per chi é felice né piú veloce per gli sventurati.

Come al solito entrava al tramonto nell’animo di Drogo una specie di poetica animazione. Era l’ora delle speranze.

Era l’ora delle speranze e lui meditava le eroiche storie che probabilmente non si sarebbero verificate mai, ma che pure servivano a incoraggiare la vita.

A una certa etá sperare costa grande fatica, non si ritrova piú la fede di quando si aveva venti anni. Troppo tempo egli ha aspettato invano, i suoi occhi hanno letto troppi ordini del giorno, per troppe mattine i suoi occhi hanno visto quella maledetta pianura sempre deserta.

Dopo tutto, ci tocca quel che si merita.

Verrá il giorno in cui tutto i conti saranno generosamente pagati, pensa. Ma intanto gli altri sopgraggiungono, adivamente si contentondo il passo per essere i primi, sopravanzano di corsa Drogo, senza neppure curarsene, lo lasciano indietro.

Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre piú precipitoso la vita, non ci si puó fermare neanch un attimo, neppure per un’occhiata indietro. “Ferma, ferma!” si vorrebbe gridare, ma si capisce ch’é inutile.